Le guardie caricavano affannate verso Klaus e Ibn Sina, vibravano i loro fendenti, mentre da sopra iniziavano a sentirsi i primi rumori di battaglia. Da dietro Enialis incoccava la freccia pronto a trafiggere chiunque si fosse avvicinato a lui, in prima linea anche Klaus e Ibn Sina facevano lo stesso, ma i dardi e i proiettili non ferivano le guardie.
Al centro della battaglia, immerso nei suoi tetri pensieri Alexander si preparava a chiamare a se le forze del Caos, l'energia scorreva pura dentro di lui, mentre dietro le guardie i portali degli abissi del Caos si spalancavano e appariva un tremendo Mastino di Khorne, appena una smorfia e una guardia fu trafitta da due aculei e sputando sangue cadde in terrà morta, fulminea fu l'azione del Mastino che reclamava sangue per il suo Dio.
La battaglia infuriava ancora, Alexander sentiva le forze venirgli meno, la sua umanità vacillava sotto le potenti energie del Caos, la sua furia magica una volta scatenata era inarrestabile. Mentre Klaus feriva l'unica guardia rimasta visibilmente scossa dall'apparizione, un urlo rimbombava nel corridoio e Alexander assalito da scariche elettriche segnava orribilmente il volto della guardia uccidendola. Ancora qualche impulso la percorreva quando stramazzava al suolo fra lo sconcerto generale.
Ma non era ancora finita, da una stanza sul fondo del corridoio provenivano dei rumori, Klaus con grande rapidità faceva sibilare un proiettile vicino alla testa di una guardia appena apparsa, che decisamente disinteressata ai fuggitivi recava in mano una pergamena, forse una missiva, di certo qualcosa di importante.
La guardia aveva appena il tempo di sentire il proiettile sibilare vicino alla sua testa che il mastino di Khorne correndogli incontro la trafiggeva con i suoi artigli e gustando il sangue che grondava dalla ferita tornava al suo regno, di certo contrariata mentre nell’aria riecheggiava la frase : ”Sangue per il Dio del sangue”. Ancora qualche istante e con una potente invocazione a Isha l'elfo silvano faceva crescere delle innaturali piante che avviluppavano il corridoio e chi vi si trovava all'interno, e bloccavano la fuga della guardia che di certo voleva sottrarsi a quella situazione, ma che trovava in quel frangente la forza di dire: “Non avrete mai il mio carico” e dicendo questo si trovava bloccata in quel roveto. Le piante crescevano continuamente rigogliose e a nulla servivano i poderosi colpi di falcetto di Klaus che cercava di sbarazzarsi di quella trappola vegetale. Mentre le piante si avviluppavano Ibn Sia con un balzo saltava sulle scale e scorgeva in cima ad esse la tanto agognata uscita, ma da fuori provenivano più forti di prima rumori di battaglia e una voce immonda permeava l'aria: "Sangue per il Dio del Sangue" urlava. La voce demoniaca riecheggiava nell'aria quando Alexander rendeva un tributo a Khorne innalzando al cielo il teschio grondante sangue di una guardia morta e guardando con disgusto le piante che inutilmente cercavano di avvilupparsi a lui lo scagliava in direzione dell'elfo silvano visibilmente scosso da tutto dell'immondo potere corruttore.
Ma la sua paura durava un istante, il tempo di sentire l'energia della natura fluire attraverso il suo corpo, giusto il tempo di incoccare ancora una freccia e trafiggere la guardia al petto condannandola a una morte atroce. Qualche istante e le piante sembravano ritirarsi e la guardia stramazzava al suolo, Klaus si avvicinava a lei e prendendola per le vesti sadicamente la vedeva morire, tra gli spasmi di chi muore soffocato, nel frattempo Ibn Sina attratto dalla battaglia fuori saliva le scale per scorgere meglio quello che poteva già immaginare da sotto.
La guardia ormai morta recava con se una pergamena, una volta aperta Klaus ne lesse il contenuto, si trattava di una missiva del barone Nusmenor mandata a una certa Madame Pustole e riferiva del ritrovamento di un diario e della missione che sarebbe seguita a quel ritrovamento, riferiva della missione come imminente e dei fondi necessari a svolgerla. Era bastato poco per capire che la stanza dalla quale era provenuta la guardia, la stanza in fondo al corridoio era lo studio del Barone, ed entrando si capiva subito. La piccola stanza ricolma di libri contabili, aveva una scrivania e un letto, nella scrivania un libro aperto recava anche delle annotazioni dello stesso Barone in merito all'andamento dell'arena. Oltre questo Alexander non scorgeva molto, ero troppo interessato alla scena fuori che lui scorgeva adesso attraverso un lucernario, la stessa scena la vedeva anche Ibn Sina adesso fuori. Un enorme demone di Khorne brandiva la sua enorme ascia, attorno a lui un gran numero di guardie che cercavano inutilmente di tenergli testa, ad ogni colpo delle teste volavano e il demone ruggendo innalzava ancora e ancora la sua immonda preghiera al Dio del Sangue.
All'interno della piccola stanza ancora si cercava, Klaus con una geniale intuizione scovava nel letto del Barone un piccolo diario, proprio quello di cui parlava la lettera, la scrittura era veloce e poco comprensibile, ma alcune elementi erano chiari, si parlava della scoperta del potere in una terra arida da parte dell'autore dello stesso diario.
Il diario continuava e accennava a numerosi elementi. Il nome di chi fece la scoperta era illeggibile visto che era stata bruciata la prima pagina, ma oltre si leggeva a chiare lettere la notizia di una spedizione in una terra arida da parte di un numeroso gruppo di uomini, il proprietario del diario nativo di queste terre si interrogava su quella spedizione giunta nel suo villaggio, si chiedeva cosa cercasse fra le sabbie della sua terra.
Alla fine lo scopriva, scopriva cosa cercavano e riusciva ad impadronirsene, parlava di un grande potere e della sua gioia per aver preso tale potere, inizialmente era felice, ma andando avanti la tristezza prendeva il posto della gioia. Si leggevano evidenti segni della sua corruzione operata dal potere e man mano le pagine divenivano tristi e ricolme di disperazione fin quando un giorno il diario si interrompeva dicendo: "Sono morto".
La lettura lasciava sconvolti e dubbiosi sia Klaus che Alexander, mentre Enialis era troppo intento ad aprire un cassetto della scrivania e di certo poco cosciente di quello che succedeva.
Qualche altro minuto e la pazienza di Alexander aveva raggiunto il proprio limite, rovesciando un candelabro su una pila libri prima accumulati dava fuoco a tutto, i fuggiaschi avevano giusto il tempo di fuggire dalla stanza portando con se il prezioso diario.
Correvano lungo le scale, erano affannati fuori ad attenderli lo spettacolo che si aspettavano, Ibn Sina già li da tempo assisteva quasi in estasi profondamente colpito da ciò che vedeva e udiva. Usciti fuori lo spettacolo era tremendo, il demone aveva mozzato il capo a numerose guardie e ormai poche gli tenevano testa, in tutti i sensi. Tra di queste, quello che sembrava il capo delle guardie, nella sua pesante armatura era ancora li a fronteggiare il demone che ad ogni colpo della sua possente ascia lasciava morte al suolo numerose guardie.
Ma l'orrore e il potere del Caos non si manifestava così semplicemente, attorno al demone l'aria sembrava sfocata il mutamento era intervenuto e un frammento di Caos adesso era li palpitante, e questo frammento riempiva l'aria di una canzone. La mente non voleva approfondirne la conoscenza, e si rifugiava in se stessa per evitare l'orrore delle mille voci demoniache che a più riprese innalzavano un canto al loro signore, un canto possente che faceva crollane quanti si opponevano al Caos, il canto così diceva:
Give it to me
I must have it
Precious treasure
I deserve it.
We are following
The will of the one
Through the dark age
And into the storm
And we are following
The will of the one
Through the dark age
And into the storm
Lord I'm mean.
Release me
From my pain
Give it to me
How I need it
How I need it.
Now it's your turn
And remember
What you've promised.
Con queste parole i demoni cantavano il loro patto, queste parole ascoltava Ibn Sina in esse immerso totalmente. Quando vennero fuori Enialis rimase quasi sconvolto per la scena, la pioggia cadeva pesante da cielo e il terreno bagnava sprigionava odore di sangue, il sangue delle guardie che giacevano ai piedi del demone caprino che ancora compiva il suo massacro noncurante dei fuggitivi. Alexander giunto fuori, reggendo ancora il piccolo diario in mano rimase estasiato da quella scena sentiva il caos che era in lui chiamarlo, sentiva l'energia pura della magia pervaderlo e chiedergli ancora di liberare la distruzione nel mondo, subito dietro veniva Klaus che era rimasto sotto qualche istante di più, di certo pensieroso e pieno di dubbi per quello che aveva appena scoperto in quello studio. Alexander rimase qualche istante in estasi e poi una voce sovrapponendosi alle altre disse: “I did my part, now it's your turn and remember what you've promised”, la voce riecheggiava nella mente di Alexander che prendendo coscienza della situazione si preparava a rispettare il suo patto a portare mutamento nel mondo, e l’occasione di presentò prima di quando pensasse.
Quando il barone Nusmenor si accorse delle figure che giungevano dalle scale fece prima un espressione contrariata, ma quando il lucernaio del suo studio fu spaccato dalle fiamme che avvampavano dentro e quando rivolgendo il suo sguardo ad Alexander vide in suo pugno il diario emise un profondo urlo e contrariato oltre che irato corse in direzione del gruppo di fuggiaschi. Ma Alexander più rapido di lui chiama a se le energie del caos, e rinunciando alla sua umanità vede ancora una volta i portali dell'altro regno aprirsi e apparire un demone servitore di Slaanesh, il barone Nusmenor va direttamente contro questo essere immondo, ma la sua spada è troppo lenta, nel frattempo anche Klaus e Enialis prendono di mira il barone, mentre Ibn Sina decisamente disinteressato alla lotta resta immobile attendendo e osservando quella grande battaglia.
L'energia e lo spasmo della battaglia sono al culmine quando urlando “Muori!” Alexander si lancia contro il Barone, gli afferra la spalla e un energia elettrica lo pervade ferendolo, appena qualche istante e il piccolo e veloce demone allunga la sua lingua e buca la spalla del barone che urlando e vedendo la morte avvicinarsi urla una maledizione all'indirizzo dei fuggiaschi, dice che mai avranno pace e che la sua maledizione li inseguirà in ogni regno ovunque fino alla fine dei loro giorni.
E lanciando questo pensante anatema cerca di fuggire, in questo istante il canto demoniaco si innalza più forte di prima e il demone di Khorne pregustando altro sangue per il signore del sangue alza la sua ascia al cielo e altre due guardie cadono al suolo orribilmente mutilate, tutti capiscono che è il momento di fuggire. L'elfo silvano sentendo forte il richiamo della foresta e soffrendo per quell'energia corruttrice che sente attorno a lui fugge verso la foresta che fa da contorno all'arena, lo segue subito anche Klaus che non ha molta voglia di vedere il demone avventasi su di lui.
Ibn Sina invece desiderando la morte del barone e destandosi in quell’istante dalla trance nel quale era caduto ascoltando le voci demoniache, scatta in avanti lo supera in velocità e gli si para di fronte, mentre Alexander sussurra qualche parola al demone di Slaanesh e mentre i suoi occhi ancora avvampano di furia magica fa qualche passo in avanti e sentendo ancora forte alle sue spalle l'influsso del Caos scaglia delle sfere di ghiaccio contro il barone che colpito alla schiena crolla al suolo morente, ma non si da per vinto e trascinando la sua carcassa più avanti mormora qualcosa, maledice ancora questi esseri che hanno infranto il suo sogno.
Ancora delle pensanti parole del Barone, quando il demone di Khorne mozza la testa dell'ultima guardia e a pensanti passi si dirige verso Alexander che ancora ricolmo di rabbia è costretto a scappare, Ibn Sina facendo una passo avanti sprezzante del pericolo che ha di fronte dice: "There is no salvation from Chaos!" e dicendo ciò si allontana rapidamente mentre il demone minore di Slaanesh gli corre incontro e quasi rispondendo alla sua invocazione raggiunge il barone e compie uno dei più nefasti gesti che su questa terra possono essere fatti.
Afferra con la sua lunga lingua il collo del barone, ma non solleva una figura materiale, ma solleva un eterea figura urlante e strappandola fra atroci sofferenze dal corpo la trascina con se ancora urlante verso il regno del Caos, verso il proprio signore dove l'anima del barone non avrà più pace. Vedendo ciò, Alexander è profondamente scosso per le conseguenze del Caos, ma anche profondamente orgoglioso del proprio potere distruttivo, si volge indietro e vede l'ascia del demone incombere su di lui, così con uno scatto in avanti si allontana e passando sul corpo del Barone lo schiaccia al suolo mentre dice: "I sogni sono sempre infranti", dicendo ciò allunga il passo e mentre la sua visione si fa distorta sente dietro di se il demone di Khorne che mutila il corpo del barone con un colpo secco e urlando la sua vittoria la cielo raccoglie le teste per il signore dei teschi.
I fuggitivi entrati nella foresta e sicuri di non essere seguiti dal demone corrono fino a una radura, la pioggia continua a cadere fitta anche sotto le fronde e loro ansanti finalmente si fermano, e decidono che è saggio fermarsi li. Enialis chiama a se il proprio compagno, un lupo e lo stesso fa Alexander, nel frattempo Klaus si è messo a cercare della selvaggina. Appena giunge l'abominio che Alexander ha scelto di legare a se il lupo di Enialis inizia a ringhiare, quella creatura demoniaca è ai suoi occhi un incredibile mostro, ma il suo padrone lo calma vedendo Alexander rannicchiato in un angolo decisamente scosso per gli eventi di quella giornata, lo stregone del Caos sente ancora le parole, sente il vincolo che lo lega al Caos e sente la sua umanità scomparire frammento dopo frammento. Non c'è molta voglia di parlare, si mangia qualcosa di buono dopo molti mesi e poi aiutandosi anche con la sua magia Alexander, Klaus ed Enialis creano un riparo dalla pioggia e fatto questo i fuggitivi piombano in un sonno profondo. La giornata è stata lunga e tremenda, la potenza del Caos si è mostrata in tutta la sua prorompente forza distruttiva ed ha in un certo senso aiutato i fuggitivi. Con tremende visioni ancora negli occhi tutti dormono.
4 commenti:
Spettacolare....è stata una puntata veramente bella...A parte tutto abbiamo visto un Enialis più presente e questo mi sta gasando ancora di più...e poi senza Enialis Klaus sarebbe con un piede nella fossa (questo ricordiamolo sempre)...troppo bello
E dovrei commentarlo?? hehehehe..
Comunque amministratore, vedi di sistemare l'orario, che in sto blog sembriamo dei nottambuli (vabbè che tu lo sei), però, il mondo deve sapere che io la notte dormo (quasi sempre :P)...
Vorrei solo dire che, gli errori e le imprecisioni ci sono e me li avete fatti notare. Adesso correggetelo, qualunque autore abilitato può farlo, quindi non preoccupatevi correggete quando volete e ciò che volete.
A parte che ti sei ricordato praticamente quasi tutti i round di gioco ed a parte che mi sono divertito un cafollo a giocare(ma veramente) =P...
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